
Antichi, vintage o in stile. Ma anche realizzati dai grandi nomi della gioielleria o appartenuti a regine, magnati e collezionisti moderni. Come si classificano i preziosi? Ecco una breve guida
Gioielli antichi, vintage o in stile: guida alla scelta
Il mercato dei gioielli sta vivendo un rinnovato interesse per i preziosi d’epoca, spinto da due tendenze principali: la ricerca di marchi rinomati e la crescente attenzione alla sostenibilità. Secondo uno studio di McKinsey & Company, i gioielli d’autore sono destinati a superare il mercato generale dei gioielli, con una crescita annua prevista dell’8-12% entro il 2025. Inoltre, la sostenibilità influenzerà sempre più le decisioni d’acquisto, con il 20-30% degli acquirenti che la considereranno un fattore chiave entro il 2025.
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Gioielli Antichi:
Per orientarsi in questo affascinante mercato, è essenziale comprendere le diverse epoche e stili. I gioielli antichi, definiti come pezzi realizzati almeno 100 anni fa, offrono un’ampia varietà di design e tecniche artigianali.
L’Era Georgiana (1714-1837):
Questo periodo, che abbraccia i regni di Giorgio I, Giorgio II, Giorgio III e Giorgio IV d’Inghilterra, è caratterizzato da:
- Lavorazione dell’oro: Assenza di una caratura standard, lavorazione artigianale con bordi grezzi.
- Tecniche orafe: Utilizzo di tecniche come repoussé e cannetille.
- Pietre preziose: Tagli cabochon e a goccia.
- Diamanti: Tagli a rosetta o old-mine.
Un esempio emblematico di questo periodo sono gli orecchini di diamanti a girandola indossati da Maria Luisa di Borbone Parma, Arciduchessa d’Austria, in un ritratto del 1765.

Dettaglio di Anton Raphael Mengs, Maria Luisa di Borbone-Parma, Principessa delle Asturie, 1765.
Vittoriana (1837-1890)
Dal regno della regina Vittoria d’Inghilterra, quelli vittoriani sono gioielli romantici (tipici sono gli anelli a nodo, i portafoto e le miniature dell’amato), ma anche tipici nella rappresentazione di alcuni temi come fiori e animali. Tra i materiali più utilizzati vi sono l’oro, le perle, il corallo, i diamanti, l’avorio e l’osso di tartaruga. Iconico del periodo l’anello di fidanzamento della stessa regina Vittoria (1939), un serpente d’oro con rubini, diamanti e smeraldi.

Anello di fidanzamento della Regina Vittoria, 1839.
Art Nouveau (1890-1915)
I preziosi realizzati a cavallo del nuovo secolo sono gioielli raffinati e originali la cui creazione è resa possibile dall’incremento nell’uso di macchine da parte degli orafi. Tra i nomi più rinomati in questo periodo spicca quello del francese René Lalique, in cui materiali come pasta di vetro e smalto vengono usati per riempire complesse intelaiature d’oro.

René Lalique, spilla di diamanti, smalto e vetro, 1899-1901.
Edoardiana (1901–1915)
I gioielli del periodo che coincide con il regno di Edoardo VII d’Inghilterra sono caratterizzati da motivi caratteristici come fiocchi, pizzi, tasselli, corone d’alloro e ghirlande realizzate in oro così come in platino e argento. Emblematica è la Tiara Manchester commissionata Consuelo Montagu, duchessa vedova di Manchester e realizzata da Cartier nel 1903.

Cartier, Manchester Tiara, 1903.
Art Deco (1920-1935)
I gioielli di questo periodo seguono gli sconvolgimenti causati dalla Prima guerra mondiale verso il nuovo, il moderno e il tecnologico. Quelli Art Deco sono preziosi strutturati, audaci, solidi e spesso quasi architettonici. Ritornano nomi come Cartier, ma ne emergono di nuovi come Van Cleef & Arpels e Georges Fouquet. Nascono combinazioni inedite di materiali: onice, smeraldi, giada, diamanti ma anche vetro e plastica, arrangiati in gioielli dalle forme lineari ma mai semplici.

Georges Fouquet, Collana pendente in smeraldo, onice e diamanti, 1925
Retro (1935-1950)
Il termine viene coniato solo a partire dagli anni Settanta, ma i gioielli del periodo Retro si distinguono da quelli Art Deco per la chiara ispirazione alla natura e l’utilizzo di pietre dai colori vivaci. Iconici sono i preziosi dal setting invisibile di Van Cleef & Arpels, tecnologia brevettata nel 1933, che incastonano rubini, zaffiri, smeraldi e diamanti l’uno al fianco dell’altro senza l’utilizzo di altri metalli o componenti visibile dal fronte.

Van Cleef & Arpels, Doppia clip a peonia, 1937.
2. I gioielli vintage
Per essere considerato vintage, un gioiello deve avere al minimo vent’anni d’età, essere stato già posseduto da un precedente proprietario e datare dal 1931 in poi. La categoria è vasta e variegata, da gioielli in celluloide (l’antenato della plastica) a quelli realizzati dalle più importanti case di moda. Un esempio? La spilla di Christian Dior datata 1967, con simil-diamanti rhinestone e simil-giada a taglio cabochon.

Christian Dior, spilla con simil diamanti e giade, 1967.
3. I gioielli in stile
Sono preziosi realizzati negli ultimi 20 anni nello stile antico o vintage. Quello che li distingue dal mass-market è il fatto che abbiano un riscontro elevato da parte dei collezionisti e siano commercializzati in negozi d’alta fascia o presso boutique artigiane. Ne sono esempio i gioielli realizzati dal designer contemporaneo Rodrigo Otazu, come il bracciale June disegnato nel 2006, o la collezione Once upon a time.

Rodrigo Otazu, bracciale June, 2006.
4. I gioielli “period”
Sono i capolavori della gioielleria con meno di un secolo d’età. Un esempio? Il bracciale Tutti frutti di Cartier, realizzato nel 1928 e appartenuto alla collezione di Evelyn H. Lauder fino al 2014, quando ha totalizzato 2,1 milioni di dollari durante un’asta da Sotheby’s realizzando il record per il Tutti frutti più costoso andato all’incanto.

Cartier, bracciale Tutti frutti, 1928.
5. I gioielli “estate”
I gioielli estate si caratterizzano per la loro provenienza, indipendentemente dal periodo storico in cui sono stati realizzati. Magnifico esempio di questa categoria, la grossa perla naturale a goccia, sormontata da diamanti e pendente di una collana a tre fili di perle appartenuta a Maria Antonietta, che nel 2018 ha totalizzato 36 milioni di dollari (venti volte la stima iniziale) durante un’asta di Sotheby’s.

Pendente perla di Maria Antonietta, pre 1792.
Immagine di copertina – Coppia di clips con diamanti e smeraldi, Courtesy Pandolfini Casa d’aste, dicembre 2021.
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