Gemelli in argento con madreperla

168,00

Metallo:

Natura: Argento 925/°°

Rodiatura: Giallo

Pietra: Madreperla

Riproduzione fedele della ghiera di un orologio Sub

 

Il prodotto verrà consegnato nell’astuccio Scarabeo Milano con Certificato di Garanzia!

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Oro e colore, un perfetto connubio che da sempre ispira le nostre creazioni e rende ogni nostro oggetto un prodotto unico e nello stesso tempo realizzato nel rispetto delle più antiche tradizioni orafe. La continuità nel tempo del nostro lavoro è garantita dell’elevata originalità dei nostri prodotti realizzati nel rispetto del più rigoroso “Made in Italy”.

In un’epoca che vede ormai affermarsi la tendenza a spostare la produzione industriale laddove i costi sono inferiori, la Scarabeo Srl ha puntato sulla manualità del prodotto, accentuandone le caratteristiche di unicità e di originalità.

Ciò ci permette di realizzare oggetti destinati a chi cerca qualcosa di esclusivo e diverso, in cui l’abilità realizzativa è elemento fondamentale e valore aggiunto del prodotto stesso.

 

I certificati di garanzia

La produzione orafa italiana è famosa in tutto il mondo per la sua qualità. Con questo termine possiamo certamente definire il design e l’abilità artigiana che concorrono alla realizzazione del gioiello, ma non dobbiamo dimenticare anche a garanzia del metallo.

Si deve porre attenzione dunque, a due semplici marchi che, per legge, devono essere presenti su ogni oggetto. Uno è il “marchio d’identificazione” che ci dice chi è il fabbricante: si tratta di un poligono al cui interno troviamo una stella a cinque punte con numero ed una sigla di provincia ( ad esempio è ” 1748 MI). L’altro è il “Titolo” dell’oro che ci dice di che metallo si tratta e in che proporzione è contenuto (i cosiddetti millesimi). Il titolo è la quantità d’oro presente nella lega (unione con altri metalli) di cui e’ composto il gioiello in millesimi per grammo. Il carato è un’unità di misura che corrisponde a 41.6 millesimi di grammo di oro nella lega. Ad esempio l’oro italiano che è praticamente sempre a 18 carati equivale alla presenza di 750 parti di oro contro 250 parti di altro metallo nelle 1000 parti della lega di cui è fatto il monile: perlappunto a 18 carati.

Madreperla

Scoperta anticamente dai Cinesi e amata da Elisabetta I, la Madreperla è un miracolo naturale dall’intensa lucentezza che mostra tutti i colori dell’arcobaleno.

 

Nome

La Madreperla è conosciuta in campo internazionale sotto il nome di “Nacre”, termine che deriva dalla parola araba “naqqarah”, che significa conchiglia o guscio.

Fu la regina Elisabetta I a dare nel XVI secolo il nome “Mother of Pearl” a questo lucente materiale, già conosciuto nel 3.000 a. C. per abbellire gioielli e oggetti. Il nome allude anche al fatto che le conchiglie sono, per modo di dire, le “madri” delle perle.

 

Composizione chimica della Madreperla

La Madreperla è composta di carbonato di calcio. Lo strato più interno e iridescente dei molluschi, delle ostriche o delle cozze, è chiamato Madreperla. I colori della Madreperla si differenziano a seconda delle specie e dell’origine geografica.

 

Storia della Madreperla

La Madreperla è usata da molti secoli per la preparazione di preziosi gioielli e oggetti d’arte. In Cina scoprirono già nei secoli antecedenti alla nascita di Cristo che, inserendo piccole figure di santi all’interno di molluschi ancora in vita, era possibile in breve tempo ritrovarle interamente ricoperte di Madreperla. Queste sculture rappresentavano le divinità e, nella speranza che portassero fortuna agli uomini, venivano portate all’interno di templi religiosi.

L’Antropologo americano Carlos Castaneda raccontò che gli indiani Yaqui del Messico erano soliti indossare collane di Madreperla chiamate “hopo’orosim”, che avrebbero dovuto proteggere dal male.

Negli anni 20 vennero aperte le tombe sumere nella Babilonia e tra i reperti emerse un ricco tesoro di oro, argento, pietre preziose, così come numerosi ornamenti di legno e strumenti musicali ricoperti di madreperla.

Durante il regno di Elisabetta I la domanda per la Madreperla crebbe incredibilmente e fu usata per la produzione di tutte le tipologie di gioielli. Ancora oggi la Madreperla è molto amata, soprattutto inoltre nell’industria dell’orologeria, coì come per oggetti artistici, bottoni e decorazioni intarsiate.

Varietà della Madreperla
La Madreperla

Esistono diverse varietà di Madreperla. Molto diffusa è la Madreperla della conchiglia perlifera, che può raggiungere quasi 5 Kg di peso. Il colore di base è normalmente bianco, tranne per la Madreperla Tahitiana che è più scura. Molto particolare è la Madreperla delle conchiglie neozelandesi Paua. A causa del loro sfarzo di colori, della loro intensa brillantezza nelle tonalità blu e verdi e della loro somiglianza con l’Opale Nero, vengono chiamate spesso Opale del Mare.

 

Cura della Madreperla

La Madreperla è molto delicata e si graffia facilmente. Per questo si consiglia di pulirla accuratamente con un panno umido.

 

Lo smalto

L’arte dello smalto è antichissima e nasce probabilmente nell’antico Egitto, 2000 anni a.C. con lo scopo di abbellire con il colore i monili di oreficeria.
All’origine si trattò di incastonare piccole scaglie di vetro in cellette di metallo e solo più tardi si tentò di utilizzare il fuoco per fondere questi vetri su metalli quali il bronzo.
Possiamo dire che il primo trionfo di quest’arte risale all’epoca bizantina e la tecnica raggiunge fra il VII ed il XII sec. una perfezione stilistica che ancor oggi non smette di stupire.
La tecnica si sviluppa successivamente in Georgia (Russia), in Germania, Francia e infine in Italia.

Nato per l’oreficeria, lo smalto fu usati nel Medio Evo per l’arte sacra, ma col Rinascimento si diffuse moltissimo anche per oggetti di diversa natura.
Possiamo dire che la tecnica di applicazione dello smalto è rimasta la stessa anche ai nostri giorni. Non ci sono macchine che sostituiscono la mano dell’uomo per quest’arte.
Lo smalto è un materiale simile al vetro con particolari caratteristiche di stabilità, brillantezza ed elasticità, che gli consentono di essere applicato su taluni metalli.

La composizione chimica è simile a quella di altri vetri, ossia: sabbia di silice, borace, feldspato, soda ed ossidi metallici che determinano il colore.
Lo smalto si presenta come una polvere colorata di grana simile a quella dello zucchero o poco più fine. Naturalmente perché la polvere di smalto possa coprire il metallo ed aderirvi, deve essere cotto in forno ad una temperatura tale che le consenta di fondere, circa 800° C.

Un oggetto smaltato viene maneggiato dall’operatore artigiano da un minimo di 5 volte fino ad anche 10 volte prima di essere finito.
Lo smalto in polvere viene applicato con un pennellino in successione più volte per ogni colore.
Viene eliminata la parte in eccesso con speciali lime al carborundum; ripetutamente cotto in forno e infine lucidato.
Le qualità sopradescritte ed il tempo assai lungo necessario per una produzione ad opera d’arte rendono gli oggetti smaltati molto preziosi.

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