LE ORIGINI DELLA PERLA MIKIKO

Indossare una creazione Mikiko, significa amare le perle, riconoscerne la qualità e distinguerne i dettagli e le sfumature di colore; significa avvicinarsi ad una cultura millenaria: quella della loro produzione e della loro raccolta che da sempre accompagna le perle selezionate dall’azienda.

La perla, l’eleganza al di là delle mode

Immancabili nell’antichità al collo di sovrani, regine e nobildonne come simbolo di ricchezza e potere, le perle sono diventate il segno distintivo dell’eleganza femminile, e da Chanel in poi un must da reinterpretare, moltiplicare, contaminare con rigoroso capriccio

La perla è sempre una giusta scelta: come il diamante, non conosce stagioni e nemmeno tramonti, anzi ha visto una diffusione sempre più elevata da quando, agli inizi del secolo, sono comparse sul mercato le perle di coltura grazie all’intervento dell’uomo.

“Gemma del mare” che porta sempre con sé un po’ di magia.

L’UNICA CHE APPARE IN NATURA IN FORMA SFERICA PERFETTA

Il termine “perla” viene generalmente fatto risale al latino pernula, un diminutivo di perna, che indicava in origine la conchiglia e che significa letteralmente “gamba”, “coscia”, poiché la conchiglia ne aveva la forma.

Tantissime sono le storie e le leggende che si intrecciano attorno alle perle, da sempre considerate tra le gemme più preziose e per questo è stata simbolo del potere, del prestigio, dello stato sociale e della ricchezza.

Che cos’è la perla?

Le perle sono costituire da carbonato di calcio in forma cristallina prodotta dai tessuti viventi dei molluschi. La formazione nasce quando un corpo estraneo, come un pezzo di conchiglia, s’insidia nella cavità dell’ostrica. In questo momento s’innesca un meccanismo di difesa.

Affinchè i tessuti dell’animale vengano difesi dall’irritazione causata dal corpo estraneo, quest’ultimo viene ricoperto da strati di madreperla. Vengono formati anche strati di calcio ed altri materiali, un mix che poi genera, appunto, le preziose perle.

L’uomo ha cercato di ricreare tale meccanismo per rendere le perle delle gemme.

più accessibili al grande pubblico vista la grande rarità di assistere in natura a tale fenomeno. Solo alla fine del ‘900, i giapponesi perfezionarono la tecnica per la produzione di perle coltivate in in ambienti naturali, mediante l’innesto di un frammento di mantello epiteliale insieme con un nucleo. Nel tempo, l’ostrica ricopre l’innesto con strati di madreperla, dando vita così alla perla.

La madreperla o “nacre” costituisce la parte più importante della perla, infatti lo spessore dello strato di madreperla è un’elemento essenziale nella determinazione della qualità di una perla

Lo spessore della madreperla influisce sul costo e sulla longevità del prodotto.

I TIPI DI PERLA

Vengono definite di coltura o coltivate quelle perle la cui formazione, all’interno del mollusco, viene provocata interamente o parzialmente dall’intervento dell’uomo.

L’uomo quindi, e non la natura, crea le condizioni indispensabili per la formazione della perla che tuttavia, una volta avviato il processo, si accresce in modo naturale.

Esistono in natura diversi tipi di ostriche o molluschi in grado di creare perle in base al processo descritto.

È in base al tipo di ostrica che si formano perle di forma più o meno sferica e di colori differenti, dal colore più comune bianco a perle rosa, viola, grigie, crema e nere. Le ostriche che generano queste ultime, sono molto delicate e, spesso, nel tentativo di generarle, muoiono. Per tal motivo, a dispetto di tutte le altre, esse sono molto più rare e, soprattutto, costose.

Le perle, oltre a distinguersi per colore e forma, vengono diversificate anche per il tipo di origine. Infatti, esistono quelle di acqua dolce e quelle di acqua salata.

Perle Fresh Water

Queste perle sono comunemente note come “perle d’acqua dolce” perché sono prodotte quasi esclusivamente da molluschi d’acqua dolce.

Le coltivazioni principali sono in Cina e sono le più diffuse al mondo e grazie all’ampia gamma di colori, al carattere affascinante e al prezzo attraente, sono amate tanto dai designer quanto dalle persone che scelgono di indossarle.

Si distinguono per lucentezza, e presentano un’ampia varietà di dimensioni e colori.

Perle Akoya

Dette anche perle giapponesi, sono rinomate per la loro qualità e bellezza. La colorazione è tipicamente bianca, rosa, crema e con svariate sfumature. Rarissime sono invece le perle grigie.

Si possono trovare moltissime forme: a pera, a goccia, barocca, ovaloide, sferica.

Perle South Sea

Perle coltivate d’acqua salata di grandi dimensioni, prodotte nel Pacifico meridionale e in Australia.

Si distinguono dalle giapponesi per le grandi dimensioni e si dividono fondamentalmente in perle bianche e perle nere con una gran varietà di sfumature di colore in entrambi i casi.

LA CLASSIFICAZIONE DELLE PERLE

Lucentezza

Il grado di lucentezza é una delle piú importanti determinanti della qualitá della perla. La stessa luminositá le dona quei particolari riflessi di luce, chiamati oriente della perla, scintillio osservabile quando questa viene posta in ombra. Più è intenso il riflesso della luce sulla perla, più la lucentezza sarà eccezionale.

Superficie

Le perle possono avere una superficie con delle irregolarità dovute a cause naturali (es puntinature, macchie graffi, protuberanze…) Si dice quindi che la superficie è pulita se priva di irregolarità o con presenza più o meno rilevante di segni/difetti.

Forma

Esistono tre categorie di forme, quella sferica, la simmetrica, e la barocca a cui si affiancano tutta una serie di definizioni intermedie relative alla sfericità della perla. La piú rara e la piú valutata é la sferica o perla rotonda.

Colore

Tale requisito viene valutato a seconda della tipologia della perla (acquadolce, akoya, south sea). Nel creare un gioiello è importante garantire un’omogeneità del colore tra le perle utilizzate.

Dimensione

Per stabilire la dimensione delle perle si utilizza un calibro di precisione in 3 punti e si calcola la media. A parità degli altri fattori (forma, lucentezza, superficie), diametri maggiori aumentano considerevolmente il valore delle perle.

COME CONSERVARE LE PERLE

Essendo di natura organica, con l’avanzare del tempo le perle possono manifestare segni di deterioramento che provocano la perdita del caratteristico oriente per effetto della disidratazione o per dissoluzione del carbonato di calcio.

Le cause principali sono da addebitarsi all’alto grado di acidità della traspirazione della pelle oppure a particolari ingredienti contenuti nei cosmetici. Le sostanze acide penetrano all’interno delle perle attraverso il filo, che è bene quindi sostituire periodicamente.

La conchiolina, che offre una certa protezione dagli acidi, tende talora a deperire con il passare del tempo. Le perle più antiche appaiono spesso scure perchè lo splendore può gradatamente diminuire e, con il volgere dei secoli, le perle stesse possono disgregarsi.

Va detto comunque che una buona cura delle perle ne mantiene inalterato lo splendore per lunghissimo tempo, basta applicare alcune regole fondamentali.

Per pulirle si consiglia di immergerle in acqua tiepida con poco sapone neutro e poi strofinarle delicatamente con pelle di daino o con velluto umettati con olio vegetale o lanolina.

Prima di riporle, è bene pulirle sempre con un panno morbido e, a periodi regolari, strofinarle con un panno imbevuto di olio di legno di sandalo, per evitare disidratazione e fratturazione.

Quando non si indossano, devono essere lasciate in un cofanetto rivestito di seta. Di seta deve essere anche il filo delle collane di perle naturali.